Subversion Repository Public Repository

Nextrek

1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
<style type="text/css">
  /* Font Definitions */
  @font-face
  {font-family:"Cambria Math";
  panose-1:2 4 5 3 5 4 6 3 2 4;}
  @font-face
  {font-family:Calibri;
  panose-1:2 15 5 2 2 2 4 3 2 4;}
  @font-face
  {font-family:"Book Antiqua";
  panose-1:2 4 6 2 5 3 5 3 3 4;}
  /* Style Definitions */
  p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal
  {color :black;
  margin-top:0cm;
  margin-right:0cm;
  margin-bottom:10.0pt;
  margin-left:0cm;
  line-height:115%;
  font-size:11.0pt;
  font-family:"Calibri","sans-serif";}
  .MsoChpDefault
  {font-family:"Calibri","sans-serif";}
  .MsoPapDefault
  {margin-bottom:10.0pt;
  line-height:115%;}
  @page WordSection1
  {size:595.3pt 841.9pt;
  margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm;}
  div.WordSection1
  {page:WordSection1;}
</style>
<html>



<body bgcolor="transparent">

    <?xml version="1.0" encoding="UTF-8"?>
    <div class="WordSection1">
      <p class="MsoNormal">
        <span style="font-size:15px;">
          <span style="font-family:trebuchet ms,helvetica,sans-serif;">
            Giuro che non ho voluto offendere il signor Lavaccara né una volta né due, come in paese si va dicendo. Il signor Lavaccara mi volle parlare d’un suo porco per convincermi ch’era una bestia intelligente. Io allora gli domandai:<br>

            – Scusi, è magro?<br>

            Ed ecco che il signor Lavaccara mi guardò una prima volta come se con questa domanda non propriamente lui ma avessi voluto offendere quella sua bestia. Mi rispose:<br>

            – Magro? Peserà piú d’un quintale!<br>

            E io allora gli dissi:<br>

            – Scusi, e le pare che possa essere intelligente?<br>

            Del porco si parlava. Il signor Lavaccara, con tutta quella rosea prosperità di carne che gli tremola addosso, credette che io dopo il porco ora volessi offendere lui, come se in genere avessi detto che la grassezza esclude l’intelligenza. Ma del porco, ripeto, si parlava Non doveva dunque farsi così brutto il signor Lavaccara né domandarmi:<br>

            – Ma allora io, secondo lei?<br>

            M’affrettai a rispondergli:<br>

            – O che c’entra lei, caro signor Lavaccara? È forse un porco lei? Mi scusi. Quando lei mangia col bello appetito che Dio le conservi sempre, per chi mangia lei? mangia per sè, non ingrassa mica per gli altri. Il porco, invece, crede di mangiare per sè e ingrassa per gli altri.<br>

            Mica rise. Niente. Mi restò lì piantato e duro davanti, piú brutto di prima. E io allora, per smuoverlo, soggiunsi con premura:<br>

            – Poniamo, poniamo, caro signor Lavaccara, che lei con la sua bella intelligenza fosse un porco, mi scusi. Mangerebbe lei? Io no. Vedendomi portare da mangiare, io grugnirei, inorridito: «Nix! Ringrazio, signori. Mangiatemi magro!». Un porco che sia grasso vuol dire che questo ancora non l’ha capito; e se non ha capito questo, può mai essere intelligente? Perciò le ho domandato se il suo era magro. Lei m’ha risposto che pesa piú d’un quintale; e allora mi scusi, caro signor Lavaccara, sarà un bel porco il suo, non dico, ma non è certo un porco intelligente.<br>

            Spiegazione piú chiara di questa mi sembra che non avrei potuto dare al signor Lavaccara. Ma non ha valso a nulla. Anzi è certo che ho fatto peggio; me ne sono accorto parlando. Più mi sforzavo di render chiara la spiegazione e piú il signor Lavaccara si scuriva in viso, masticando:<br>

            – Già... già...<br>

            Perché certo gli è parso che io, facendo ragionare quella sua bestia come un uomo, o meglio, pretendendo che quella sua bestia ragionasse come un uomo, non intendessi mica parlare della bestia, ma di lui.<br>
            È così. So difatti che il signor Lavaccara va portando in giro il mio discorso per farne risaltare la fatuità agli occhi di tutti, perchè tutti gli dicano che non avrebbe senso quel mio discorso riferito a una bestia la quale anch’essa crede di mangiare per sé e non può sapere che gli altri la facciano ingrassare per conto loro; e se un porco è nato porco che può farci? per forza come un porco deve mangiare, e dire che non dovrebbe e dovrebbe rifiutare il pasto per farsi mangiar magro è una sciocchezza, perché un tal proposito a un porco non può mai venire in mente.<br>
            Siamo perfettamente d’accordo. Ma se me l’ha cantato lui, santo Dio, il signor Lavaccara. lui in tutti i toni, che quella sua bestia la parola sola le mancava! Io gli ho voluto dimostrare appunto che non poteva averla e non l’aveva per sua fortuna questa famosa intelligenza umana; perché un uomo si, può permetterselo il lusso di mangiare come un porco, sapendo che alla fine, ingrassando, non sarà scampato; ma un porco no, no e no. Perdio, mi sembra così chiaro!
            Offendere? ma che offendere! io ho voluto anzi difendere contro sé stesso il signor Lavaccara e conservargli intero il mio rispetto e levargli fin l’ombra del rimorso d’aver venduto quella sua bestia perché fosse scannata alla festa del Signore della Nave. Se no, alle corte: m’arrabbio sul serio e dico al signor Lavaccara che, o il suo porco era un porco qualunque e non aveva questa famosa intelligenza umana che lui va dicendo, o il vero porco è lui, il signor Lavaccara; e ora lo offendo per davvero
            Questione di logica, signori. E poi qui è in ballo la dignità umana che mi preme salvare ad ogni costo, e non potrei salvarla se non a patto di convincere il signor Lavaccara e tutti quelli che gli danno ragione, che i porci grassi non possono essere intelligenti, perché se questi porci parlano tra sì come il signor Lavaccara pretende e va dicendo, non essi, ma la dignità umana appunto sarebbe scannata in questa festa del Signore della Nave.<br>
            Veramente non so che relazione ci sia tra il Signore della Nave e la scanna dei porci che si suole iniziare il giorno della sua festa. Penso che, siccome d’estate la carne di queste bestie è nociva, tanto che se ne proibisce la macellazione, e con l’autunno il tempo comincia a rinfrescare, si colga l’occasione della festa del Signore della Nave, che cade appunto in settembre, per festeggiare anche, come suol dirsi, le nozze di quell’animale. In campagna perché il Signore della Nave si festeggia nell’antica chiesetta normanna di San Nicola, che sorge un buon tratto fuori del paese, a una svolta dello stradone, tra i campi.<br>
            Ci dov’essere, se si chiama così questo Signore, qualche storia o leggenda ch’io non so. Ma certo è un Cristo che, chi lo fece, piú Cristo di così non lo poteva fare, ci si mise addosso con una tale ferocia di farlo Cristo, che nei duri stinchi inchiodati su la rozza croce nera, nelle costole che gli si possono contare tutte a una a una, tra i guidaleschi e le lividure, non un’oncia di carne gli lasciò che non apparisse atrocemente martoriata. Saranno stati i giudei su la carne viva di Cristo; ma qui fu lui, lo scultore. Quando però si dice, esser Cristo e amare l’umanità! Pur trattato così, fa miracoli senza fine questo Signore della Nave, come si può vedere dalle cento e cento offerte di cera e d’argento e dalle tabelle votive che riempiono tutta una parete della chiesetta; ogni tabella col suo mare blu in tempesta, che non potrebbe essere piú blu di così, e il naufragio della barchetta col nome scritto bello grosso a poppa che ciascuno possa leggerlo bene, e insomma ogni cosa, tra nuvole squarciate, e questo Cristo che appare alle supplicazioni dei naufraghi e fa il miracolo.<br>


            Basta. Io intanto con la discussione su l’intelligenza e la grassezza del porco e il deplorabilissimo malinteso a cui questa discussione ha dato luogo, ho perduto l’invito del signor Lavaccara alla festa.<br>
            Non me ne dolgo tanto per il piacere che mi è mancato, quanto per lo sforzo che ho dovuto fare, assistendo solo da curioso alla festa, per conservare il rispetto a tante brave persone e salvare, come ho detto, la dignità umana.<br>
            Dico la verità. Dati i sani criteri di cui mi sento ormai profondamente compenetrato, non credevo mi dovesse costar molto. Ma alla fine, con l’ajuto di Dio, ci sono riuscito.<br>
            Quando, la mattina, tra la polvere dello stradone ho veduto i branchi e branchetti di tutti quei porcelloni cretacei avviarsi ballonzolanti e grufolanti al luogo della festa, ho voluto guardarli apposta a uno a uno attentamente.<br>
            Bestie intelligenti, quelle? Ma via! Con quel grugno lì? con quelle orecchie? con quel buffo cosino arricciolato dietro? E grugnirebbero così, se fossero intelligenti? Ma se è la voce della stessa ingordigia, quel loro grugnito! Ma se grufolavano finanche nella polvere dello stradone! fino all’ultimo, senza il minimo sospetto che tra poco sarebbero stati scannati. Si fidavano dell’uomo? Ma grazie tante di questa fiducia! Come se l’uomo, da che mondo è mondo e ha pratica coi porci, non avesse sempre dimostrato al porco di appetirne la carne; e che esso perciò non deve affatto fidarsi di lui! Perdio, se l’uomo arriva finanche ad assaggiargli addosso, da vivo, le orecchie e il codino! Meglio di così? Che se poi vogliamo chiamar fiducia la stupidità, siamo logici in nome di Dio, e non diciamo che i porci sono bestie intelligenti.<br>
            Ma scusate, e se non se lo dovesse mangiare, che obbligo avrebbe l’uomo d’allevare il porco con tanta cura, fargli da servo, lui carne battezzata, condurselo al pascolo, perché? che servizio gli rende in compenso del cibo che n’ha? Nessuno vorrà negare che il porco, finché campa, campa bene. Considerando la vita che ha fatto, se poi è scannato se ne deve contentare, perché certo per sé, come porco, non se la meritava.
          </span>
        </span>
      </p>
   
    </div>
  </body>

Commits for Nextrek//iOS/AudioStory/SignoreNaveCapitolo1.htm

Diff revisions: vs.
Revision Author Commited Message
65 FAquili picture FAquili Thu 23 Jan, 2014 14:17:21 +0000

Audiostories:
- Candelora
- Giacomino
- Il treno ha fischiato
- Signore nave