Subversion Repository Public Repository

Nextrek

1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
42
43
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
59
60
61
62
63
64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
84
85
86
87
88
89
90
91
92
93
94
95
96
97
98
99
100
101
102
103
104
105
106
107
108
109
110
111
112
113
114
115
116
117
118
119
120
121
122
123
124
125
126
<style type="text/css">
  /* Font Definitions */
  @font-face
  {font-family:"Cambria Math";
  panose-1:2 4 5 3 5 4 6 3 2 4;}
  @font-face
  {font-family:Calibri;
  panose-1:2 15 5 2 2 2 4 3 2 4;}
  @font-face
  {font-family:"Book Antiqua";
  panose-1:2 4 6 2 5 3 5 3 3 4;}
  /* Style Definitions */
  p.MsoNormal, li.MsoNormal, div.MsoNormal
  {color :black;
  margin-top:0cm;
  margin-right:0cm;
  margin-bottom:10.0pt;
  margin-left:0cm;
  line-height:115%;
  font-size:11.0pt;
  font-family:"Calibri","sans-serif";}
  .MsoChpDefault
  {font-family:"Calibri","sans-serif";}
  .MsoPapDefault
  {margin-bottom:10.0pt;
  line-height:115%;}
  @page WordSection1
  {size:595.3pt 841.9pt;
  margin:70.85pt 2.0cm 2.0cm 2.0cm;}
  div.WordSection1
  {page:WordSection1;}
</style>
<html>


<body bgcolor="transparent">

 
  <p class="MsoNormal">
    <span style="font-family:trebuchet ms,helvetica,sans-serif;">
      <span style="font-size:15px;">
        Il professor Toti resta sbalordito; domanda:<br>
        - Ma perché?<br>

        - Glielo dico subito! - risponde Giacomino. - Io sono fidanzato, professore! Ha capito? Sono fidanzato!<br>

        Il professor Toti vacilla, come per una mazzata sul capo; alza le mani; balbetta:<br>

        - Tu? fi... fidanzato?<br>

        - Sissignore, - dice Giacomino. - E dunque, basta... basta per sempre! Capirà che non posso più... vederla qui...<br>

        - Mi cacci via? - domanda, quasi senza voce, il professor Toti.<br>

        - No! - s'affretta a rispondergli Giacomino, dolente. - Ma è bene che lei... che lei se ne vada, professore...<br>

        Andarsene? Il professore casca a sedere su la seggiola. Le gambe gli si sono come stroncate sotto. Si prende la testa tra le mani e geme:<br>
          
        - Oh Dio! Ah che rovina! Dunque per questo? Oh povero me! Oh povero me! Ma quando? come? senza dirne nulla? con chi ti sei fidanzato?<br>

        - Qua, professore... da un pezzo... - dice Giacomino. - con una povera orfana, come me... amica di mia sorella...<br>

        Il professor Toti lo guarda, inebetito, con gli occhi spenti, la bocca aperta, e non trova la voce per parlare.<br>

        - E... e... e si lascia tutto... così... e... e non si pensa più a... a nulla... non si... non si tien più conto di nulla...<br>

        Giacomino si sente rinfacciare con queste parole l'ingratitudine, e si ribella, fosco:<br>

        - Ma scusi! che mi voleva schiavo, lei?<br>

        - Io, schiavo? - prorompe, ora, con uno schianto nella voce, il professor Toti. - Io? E lo puoi dire? Io che ti ho fatto padrone della mia casa? Ah, questa, questa sì che è vera ingratitudine! E che forse t'ho beneficato per me? che ne ho avuto io, se non il dileggio di tutti gli sciocchi che non sanno capire il sentimento mio? Dunque non lo capisci, non lo hai capito neanche tu, il sentimento di questo povero vecchio, che sta per andarsene e che era tranquillo e contento di lasciar tutto a posto, una famigliuola bene avviata, in buone condizioni... felice? Io ho settant'anni; io domani me ne vado, Giacomino! Che ti sei levato di cervello, figliuolo mio! Io vi lascio tutto, qua... Che vai cercando? Non so ancora, non voglio saper chi sia la tua fidanzata; se l'hai scelta tu, sarà magari un'onesta giovine, perché tu sei buono...; ma pensa che... pensa che... non è possibile che tu abbia trovato di meglio. Giacomino, sotto tutti i riguardi... Non ti dico soltanto per l'agiatezza assicurata... Ma tu hai già la tua famigliuola, in cui non ci sono che io solo di più, ancora per poco... io che non conto per nulla... Che fastidio vi do io? Io sono come il padre... Io posso anche, se volete... per la vostra pace... Ma dimmi com'è stato? che è accaduto? come ti s'è voltata la testa, così tutt'a un tratto? Dimmelo! dimmelo...<br>

        E il professor Toti s'accosta a Giacomino e vuol prendergli un braccio e scuoterglielo; ma quegli si restringe tutto in sé, quasi rabbrividendo, e si schermisce.<br>

        - Professore! - grida. - Ma come non capisce, come non s'accorge che tutta codesta sua bontà...<br>

        - Ebbene?<br>

        - Mi lasci stare! non mi faccia dire! Come non capisce che certe cose si possono far solo di nascosto, e non son più possibili alla luce, con lei che sa, con tutta la gente che ride?<br>

        - Ah, per la gente? - esclama il professore. - E tu...<br>

        - Mi lasci stare! - ripete Giacomino, al colmo dell'orgasmo, scotendo in aria le braccia. - Guardi! Ci sono tant'altri giovani che han bisogno d'ajuto, professore!<br>

        Il Toti si sente ferire fin nell'anima da queste parole, che sono un'offesa atroce e ingiusta per sua moglie; impallidisce, allividisce, e tutto tremante dice:<br>

        - Maddalenina è giovine, ma è onesta, perdio! e tu lo sai! Maddalenina ne può morire... perché è qui, è qui, il suo male, nel cuore... dove credi che sia? È qui, è qui, ingrato! Ah, la insulti, per giunta? E non ti vergogni? e non ne senti rimorso di fronte a me? Puoi dirmi questo in faccia? tu? Credi che ella possa passare, così, da uno all'altro, come niente? madre di questo piccino? Ma che dici? Come puoi parlar così?<br>

        Giacomino lo guarda trasecolato, allibito.<br>

        - Io? - dice. - Ma lei piuttosto, professore, scusi, lei, lei, come può parlare così? Ma dice sul serio?<br>

        Il professor Toti si stringe ambo le mani su la bocca, strizza gli occhi, squassa il capo e rompe in un pianto disperato. Ninì anche lui, allora, si mette a piangere. Il professore lo sente, corre a lui, lo abbraccia.<br>
          
        - Ah, povero Ninì mio... ah che sciagura, Ninì mio, che rovina! E che sarà della tua mamma ora? e che sarà di te, Ninì mio, con una mammina come la tua, inesperta, senza guida... Ah, che baratro!<br>

        Solleva il capo, e, guardando tra le lagrime Giacomino:<br>

        - Piango, - dice, - perché mio è il rimorso; io t'ho protetto, io t'ho accolto in casa, io le ho parlato sempre tanto bene di te, io... io le ho tolto ogni scrupolo d'amarti... e ora che ella ti amava sicura... madre di questo piccino... tu...<br>

        S'interrompe e, fiero, risoluto, convulso:<br>

        - Bada, Giacomino! - dice. - Io son capace di presentarmi con questo piccino per mano in casa della tua fidanzata!<br>

        Giacomino, che suda freddo, pur su la brace ardente, nel sentirlo parlare e piangere così, a questa minaccia giunge le mani, gli si fa innanzi e scongiura:<br>

        - Professore, professore, ma lei vuol dunque proprio coprirsi di ridicolo?<br>

        - Di ridicolo? - grida il professore. - E che vuoi che me n'importi, quando vedo la rovina d'una povera donna, la rovina tua, la rovina d'una creatura innocente? Vieni, vieni, andiamo, su via, Ninì, andiamo!<br>

        Giacomino gli si para davanti:<br>

        - Professore, lei non lo farà!<br>

        - Io lo farò! - gli grida con viso fermo il professor Toti. - E per impedirti il matrimonio son anche capace di farti cacciare dalla Banca! Ti do tre giorni di tempo.<br>

        E, voltandosi su la soglia, col piccino per mano:<br>

        - Pensaci, Giacomino! Pensaci!
      </span>
    </span>

  </p>
 
</body>
</html>

Commits for Nextrek/iOS/AudioStory/GiacominoCapitolo3.htm

Diff revisions: vs.
Revision Author Commited Message
65 FAquili picture FAquili Thu 23 Jan, 2014 14:17:21 +0000

Audiostories:
- Candelora
- Giacomino
- Il treno ha fischiato
- Signore nave